Lesioni legamentose

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Patologie che trattiamo

Le principali lesioni legamentose della mano coinvolgono i legamenti che stabilizzano le articolazioni delle dita, del polso e del pollice. 

Queste lesioni possono derivare da traumi diretti, distorsioni o sovraccarichi funzionali.

Principali lesioni legamentose della mano

  1. Lesione del legamento collaterale ulnare (pollice) – “Pollice dello sciatore”
    • Coinvolge il legamento collaterale ulnare dell’articolazione metacarpo-falangea del pollice.
    • Cause comuni: trauma in valgo, tipico negli sport invernali o in cadute con la mano aperta.
    • Sintomi: dolore, gonfiore e instabilità nel movimento di pinza del pollice.
  2. Lesioni dei legamenti dell’interfalangea prossiomale (IFP) delle dita lunghe
    • Colpiscono le articolazioni interfalangee prossimali (PIP)
  • Cause comuni: distorsioni dovute a impatti diretti o iperestensioni.
  • Esempi:
    • Deformità a “collo di cigno” (iperestensione PIP e flessione DIP).
    • Deformità a “boutonnière” (flessione PIP e iperestensione DIP).
  1. Lesione del legamento scafolunato (polso)
    • Stabilizza lo scafoide rispetto al semilunare.
    • Cause comuni: cadute sulla mano estesa con deviazione radiale.
    • Sintomi: dolore dorsale al polso, instabilità e difficoltà nei movimenti di presa.
  2. Lesione del legamento lunotriquetrale (polso)
    • Colpisce l’articolazione tra osso semilunare e piramidale.
    • Cause comuni: torsioni eccessive del polso.
    • Sintomi: dolore ulnare al polso e debolezza nella presa.

Ruolo del terapista della mano

Il terapista della mano è essenziale per il trattamento conservativo e post-operatorio delle lesioni legamentose attraverso:

  1. Immobilizzazione e protezione:
    • Utilizzo di tutori su misura per stabilizzare l’articolazione lesa e prevenire ulteriori danni.
    • Controllo del movimento per favorire la guarigione e ridurre il dolore.
  2. Mobilizzazione precoce controllata:
    • Esercizi passivi e attivi per prevenire rigidità e aderenze, mantenendo la stabilità articolare.
    • Protocolli progressivi per il recupero della mobilità senza compromettere la stabilizzazione.
  3. Rinforzo muscolare e propriocettivo:
    • Programmi di esercizi specifici per migliorare la forza dei muscoli intrinseci ed estrinseci della mano.
    • Allenamento propriocettivo per ripristinare il controllo e prevenire recidive.
  4. Terapie fisiche:
    • Tecniche come ultrasuoni, crioterapia e laser per ridurre infiammazione e dolore.
  5. Educazione e prevenzione:
    • Consigli su strategie di protezione della mano, taping funzionale e adattamenti ergonomici per prevenire recidive.

 

Un trattamento tempestivo e personalizzato è fondamentale per recuperare la piena funzionalità della mano e prevenire complicanze a lungo termine.